La sterilità maschile

La sterilità maschile

Fisiologia e cause della sterilità maschile

Il liquido seminale è costituito da liquido, secreto soprattutto dalle vescicole seminali e dalla prostata, che trasporta spermatozoi, prodotti dai testicoli, ed anche cellule germinali immature, cellule di rivestimento delle vie escretrici e leucociti.
Elenchiamo le caratteristiche normali di tale liquido in quanto una qualunque deviazione da questi parametri di normalità potrebbe deviarne una patologia da definire.

Il liquido seminale viene eiaculato (emesso dall’esterno) coagulato e si liquefa in media in mezz’ora. Il suo volume, per eiaculazione, è tra i 2 e i 5 ml; una quantità minore non può annullare la normale acidità vaginale e una quantità di liquido superiore può diluire molto gli spermatozoi. Questa alterazione in un senso o nell’altro indica quasi sempre una patologia prostatica e/o vescicolare.

Il liquido seminale normale, allorché liquefatto, non è filante, infatti se aspirato con una pipetta esso dovrebbe uscire goccia per goccia senza filanza. Se esce filamentoso indica per lo più una patologia prostatica e/o vescicolare.

Il suo pH è tra 7.2 e 7.8; un pH superiore indica infezioni prostatiche e/o vescicolari.

Al microscopio: il numero degli spermatozoi per cm cubico è tra i 25 e i 150 milioni; di questi il 50% devono essere dotati di movimenti vivaci, progressivi, rettilinei; invece movimenti circolari, convulsi, rallentati, zigzag indicano patologia.

Il laboratorio deve definire la percentuale di spermatozoi con alterata morfologia e se l’alterazione interessi la loro testa, la parte intermedia o la coda.

Tutti questi suddetti parametri suggeriranno all’andrologo, dopo la visita, quali esami e quali accertamenti diagnostici devono essere eseguiti per trovarne la causa.

Tale diagnostica può comprendere tutti o parte di questi esami:

  • Dosaggio di sostanze chimiche quali fosfatasi acida, fruttosio, prostaglandine etc..
  • Spermiocoltura ed ulteriori esami microbiologici su tampone uretrale
  • Dosaggi ormonali come testosterone, gonadotropine, prolattina etc..
  • Ecografia ed Eco-color doppler di scroto, testicoli, epididimi, deferenti, prostata e vescicole seminali.
  • È compito anche dell’andrologo, specializzato in queste problematiche, di riconoscere malattie immuno-allergiche, varicocele, ritenzione testicolare, cisti, esiti di interventi chirurgici. Valuterà eventuali malattie metaboliche, cardiovascolari, tiroidee, surrenaliche ed altre che possono influire negativamente sulla spermatogenesi.

Articoli di Ginecologia e Medicina della Riproduzione

Tecniche di fecondazione assistita

IUI - Inseminazione intrauterina - Durante l’ovulazione, stimolata o spontanea, il liquido seminale viene trattato per selezionare e concentrare gli spermatozoi mobili. Questi spermatozoi selezionati vengono poi introdotti, mediante un morbido catetere, all’interno della cavità uterina. Il successo (inutile praticarla dopo sei cicli di tentativi) è variabile. Questa variabilità è dovuta al fatto che le cause a monte del problema (tube non funzionanti, scarsa qualità del liquido seminale) potrebbero non essere facilmente superabili.

Consigli pratici per la coppia

Una precisa diagnosi è indispensabile per il corretto inquadramento della coppia ed una eventuale cura dell’infertilità. Le problematiche che impediscono il concepimento si possono risolvere con approcci personalizzati in base ad un attento studio della coppia. Ove non fosse possibile ristabilire le condizioni che impediscono il concepimento, si dovrà ricorrere a tecniche di fecondazione assistita come la FIVET (fecondazione in vitro) o la ICSI (iniezione intracitoplasmatica di un singolo spermatozoo).

L’endometriosi

L’endometriosi è una condizione infiammatoria cronica, ormono-dipendente, associata a sintomi di dolore pelvico e infertilità. Con il termine endometriosi si indica la presenza anomala di tessuto endometriale, mucosa che riveste normalmente la cavità uterina, al di fuori dell’utero e in particolare in sede pelvica.

2021-03-29T09:59:11+02:00